Viva Isreale

Magdi Allam – Viva Israele – Mondadori, Milano, 2007

 L’autore, giornalista molto noto anche per le sue apparizioni televisive, definisce se stesso come “cittadino italiano di origine egiziana, di fede musulmana di mentalità laica” ed in questo suo ultimo libro chiarisce alcune idee sul rapporto della civiltà occidentale con il mondo islamico.

L’autore definisce il libro come una testimonianza di fede nella sacralità della vita; il titolo, VIVA ISRAELE, va letto nel significato originario della parola e non col significato, diffuso nell’uso attuale, di grido di esaltazione.

L’introduzione è forse la parte più importante dell’intero libro, quella in cui l’autore ne definisce i fondamenti: egli afferma di raccontare il suo lento e sofferto percorso esistenziale “dall’ideologia della menzogna, …………..alla civiltà della verità, ……..” e ci spiega come il processo che ha catalogato i “diversi” come “nemici” sia iniziato in Egitto negli anni ’50, allorché l’allora presidente Nasser (Jamāl ‘Abd al-Nāsir, ألنإصر جمال عبد ) iniziò a criminalizzare Israele definendola “un cancro conficcato dal colonialismo occidentale e dall’imperialismo mondiale per dividere la nazione araba” ed identifica quattro eventi principali, che sono l’internazionalizzazione del terrorismo palestinese a partire dal 1968, la rivoluzione iraniana del 1979, la sconfitta dell’URSS in Afghanistan del 1989 e la creazione del “fronte internazionale per la guerra santa contro gli ebrei e i crociati” nel 1998.

I successivi capitoli, partendo da spunti autobiografici, descrivono la nascita dell’ideologia della morte dell’Egitto di Nasser, e l’ideologia della morte nel mondo globalizzato. Sono riassunti gli errori che l’occidente, i paesi musulmani e talvolta lo stesso Israele incorrono. L’autore conclude: “Oggi più che mai sono convinto che Israele, insieme a papa Benedetto XVI, sono la residua speranza disalvezzadella civiltà occidentale che, più di altre civiltà, incarna la sacralità della vita e la libertà della persona”.

Senz’altro un libro da leggere, particolarmente interessante per chi abbia una certa conoscenza del Medio Oriente e che può trovarsi a condividere in gran parte, se non del tutto, le affermazioni dell’autore.

                                                       Gianluca di Castri