Sessualità e genere: una raccolta di 200 studi smentisce i dogmi LGTB

Segnaliamo questi importanti articoli pubblicati sulla rivista The New Atlantis. (vedi link) e nel sito American College of Pediatricians (vedi link).

Lo studio di Meyer e McHugh accerta chead oggi:

 

– la convinzione che l’orientamento sessuale sia una componente umana innata e biologicamente fissata – che le persone siano “nate così” – non è sostenuta da prove scientifiche;

– la convinzione che l’identità di genere sia una componente umana innata e fissata, indipendente dal sesso biologico – di modo che una persona possa trovarsi ad essere come “un uomo intrappolato nel corpo di una donna” o come “una donna intrappolata nel corpo di un uomo” – non è sostenuta da prove scientifiche;

– solo una minoranza di bambini che esprimono pensieri o comportamenti di genere atipici continueranno a farlo nell’adolescenza e nell’età adulta. Non c’è alcuna prova che questi bambini debbano essere in qualche modo “incoraggiati” a intraprendere un percorso di transizione, men che meno a sottoporsi a trattamenti ormonali o chirurgici;

– le persone non eterosessuali e transgender mostrano tassi più alti di problemi di salute mentale (ansia, depressione, suicidio) e di problemi comportamentali e sociali (abuso di sostanze, violenza domestica) rispetto al resto della popolazione. I risultati dimostrano anche che l’eventuale contesto discriminatorio non basta da solo a spiegare questa disparità.

Insomma, la stragrande maggioranza di affermazioni su questi temi che sentiamo in televisione e in radio, che leggiamo sul web e che dominano il dibattito sociale e soprattutto politico quando si tratta di legiferare su questioni come l’uguaglianza tra la famiglia uomo-donna e altre unioni o la possibilità per coppie gay di adottare bambini, o quando si tratta di contrastare presunti “stereotipi di genere” nell’educazione scolastica dei minori, semplicemente, non sono sostenute da prove di carattere scientifico. Sono dunque opinioni di natura culturale, politica e ideologica, sponsorizzate da lobbies appositamente strutturate e finanziate a livello globale, che non possono essere legittimate comefondamento oggettivo per la regolamentazione della convivenza sociale.